L’ultima Fase di Fioritura della pianta di Cannabis
Ed eccoci ad un nuovo evento culturale ed educativo sull’ultima fase di fioritura della Cannabis! Come abbiamo visto negli ultimi capitoli riguardanti la fase vegetativa e la prima fase di fioritura della Cannabis, la fioritura dovrebbe essere suddivisa in due fasi distinte. Questo perché i parametri ambientali e il nutrimento che la pianta di cannabis richiede cambiano con il suo stesso sviluppo. Oggi quindi ci addentreremo in questo importante traguardo: l’ultima fase della fioritura della cannabis!
L’ultima fase di fioritura della Cannabis
Se sei arrivato ad avere piccole infiorescenze che stanno lentamente prendendo forma e odore, ora avrai la maggior parte dello sviluppo della pianta dietro di te. Ma attenzione, questo non significa che si possa abbassare la soglia dell’attenzione e rilassarsi, c’è ancora tanto lavoro da fare!
Infatti, per produrre ottimi fiori di Marijuana, oltre all’importante fattore genetico dei semi, dovrai lavorare sodo e studiare altrettanto. Sarà importante arrivare a questo punto dello sviluppo della pianta con ben chiare le condizioni che ne hanno bisogno, perché rispettarle ti ricompenserà in quantità e, soprattutto, in qualità!
In quest’ultima fase sarà necessario armarsi di molta pazienza perché, con il passare dei giorni, la forma e il profumo delle cime saranno sempre più invitanti. Saper aspettare il raccolto fino all’ultimo momento può fare la differenza tra avere pochi fiori (con pochi principi attivi e poco sapore), o avere un raccolto invidiabile (con effetti forti e sapori unici) che farà da scorta personale per il l’intero anno!
Quanto dura l’ultima fase di fioritura?
Potremmo dire che, generalmente, la fase di fioritura finale inizia intorno alla 4°-6° settimana di fioritura, sempre a seconda della genetica. Lo noterai da diversi fattori, più evidenti o meno, tra cui il rigonfiamento delle cime e i primi pistilli rossi.
L’ultima fase della fioritura della cannabis può durare dalle 3-4 settimane alle ultime 7-9 per le genetiche più Sativa. In questa fase le piante non cresceranno più in altezza (tranne pochissimo per gli esemplari Sativa). Ciò deriva dal fatto che la pianta sarà completamente focalizzata sullo sviluppo di fiori, e tricomi a scopo protettivo. Lo sviluppo delle radici non si fermerà mai completamente, ma subirà comunque un drastico rallentamento.
Dare meno luce in questa fase ti porterà alcuni giorni prima di un ciclo 12/12. Come avrai letto nei nostri articoli precedenti, questo si tradurrà anche in una minore quantità finale di fiori. Dovrai valutare se sacrificare qualche grammo di erba per risparmiare qualche giorno di tempo (e di bolletta).
Nutrizione e parametri ambientali
Questa è una fase delicata e particolare per lo sviluppo della Cannabis e delle sue esigenze nutrizionali. Se difatti fino a prima la pianta aveva bisogno di una buona dose di azoto, ora non ne dovrà più avere. Al contrario, avrà bisogno di Fosforo e Potassio in alte dosi, facilmente somministrabili scegliendo un classico PK 12-13.
La pianta dovrà prelevare le sue risorse di azoto direttamente dalle foglie (con il necessario ingiallimento, e caduta finale). Questo perché i residui di azoto rilasciano cellule potenzialmente cancerose quando presenti durante la combustione. Oltre a questo importante fattore da non sottovalutare, un’erba ricca di azoto (o altri nutrienti in dosi elevate) brucerà male e avrà un cattivo sapore!
La soluzione sarà quindi un adeguato Flush (lavaggio del substrato) con sola acqua demineralizzata. Puoi acquistare questo tipo di acqua in qualsiasi negozio di ferramenta e negozio di giardinaggio. Se non si vuole spendere soldi o avere un giardino, il consiglio è di canalizzare l’acqua piovana, ottima per il Flush. Il pH deve essere 5,8-6,2, la EC ovviamente 0.
I parametri ambientali di questa fase sono valori inferiori rispetto alla prima fase di fioritura. Questo perché i boccioli inizieranno a diventare compatti e pesanti, la resina sembrerà gocciolare dappertutto. Saranno quindi 16°C di notte e 23°C di giorno, con un’umidità relativa massima del 45% (preferibilmente 35%).
Raccolto di Cannabis
Con l’acquolina in bocca forse ti starai già chiedendo: “ok, ma quando potrò raccogliere le mie cime?”. La risposta è nei pistilli della cannabis. O meglio, è nel colore esatto dei tricomi (ghiandole resinose che, se raccolte pulite, formano l’Hashish) che ne identifica la composizione chimica, essendo i principi attivi all’interno di queste microscopiche capsule naturali. Tuttavia, se non possiedi un microscopio tascabile, dovrai fare riferimento al colore dei pistilli.
Se visti da vicino, i tricomi avranno inizialmente un aspetto trasparente. Man mano che la pianta di cannabis si avvicina alla fine della fioritura, i tricomi assumeranno sempre più un aspetto opaco e lattiginoso. Una pianta raccolta con il 90% di tricomi opachi produrrà quantità elevate di THCA (THC acido) e quantità relativamente basse di altri cannabinoidi (a seconda della genetica). Quando viene superato il momento di picco del THCA, si degrada in CBDA (acido CBD), con tricomi marrone ambrato e pistilli rosso-marroni.
Personalmente sconsigliamo la raccolta prima che almeno il 90% dei tricomi sia diventato opaco. Per i pistilli, almeno il 70% deve aver cambiato colore o essere caduto. Questo perché oltre ai vari cannabinoidi sono presenti oli essenziali e terpeni, responsabili del caratteristico aroma.
Consigli e considerazioni per l’ultima fase di fioritura della Cannabis
In sintesi, l’ultima fase di fioritura della cannabis è il momento decisivo per continuare a rispettare meticolosamente i parametri di crescita. Finirai l’ottimo lavoro, assicurandoti la preziosa scorta di ottima Marijuana durante tutto l’anno!
Sono stati condotti studi su come avviene la produzione dei tricomi, protagonisti fondamentali di principi attivi e terpeni. Gli scienziati hanno scoperto che la pianta di cannabis, se sottoposta a vari stress, può reagire aumentando i tricomi. In questo caso sono utili come sistema di difesa della pianta da insetti e animali dannosi. La massiccia defogliazione delle ultime settimane potrebbe quindi rivelarsi utile.
Se vuoi una pianta con uno spesso strato di tricomi, la qualità genetica farà quasi tutto. La nostra Lemongrass F1 è un esempio di come i geni siano essenziali nella produzione di resina. Memorabile la White Widow, così chiamata negli anni ’90 per lo spesso strato di resina bianca. Ora è presente in qualsiasi coffee shop olandese ed è diventato un cult di oggi.
E per oggi è tutto, restate sintonizzati per i nostri prossimi articoli sulla essiccazione e concia della Cannabis, e sulla maturazione della Cannabis: quando raccogliere nel momento migliore!
Un saluto dal team di Annibale Seedshop!
Davide, CEO Fondatore e Genetista